Genova non ha spazi per i bambini, è ora di cambiare.

Potremmo cominciare parlando dei giochi che si facevano una volta, quelli che hanno l’intramontabile fascino del passato, l’aura magica di quella memoria condivisa dai nonni. Libertà, spensieratezza e creatività erano vissuti in mezzo alla strada, sotto casa, tra vicoli e piazzette, mattina a sera, quando potevamo muoverci liberi dall’assedio quotidiano delle automobili. Il gioco della cavallina, campana, nascondino, un due tre stella, regina reginella, palla a muro, palla avvelenata: chissà se i bimbi di oggi ci giocherebbe con lo stesso nostro entusiasmo. Bastava un gessetto colorato per scrivere e disegnare per terra, un fazzoletto di stoffa per bendarsi gli occhi o da afferrare in velocità con prontezza di riflessi o una tavola di legno con quattro cuscinetti per montare un carretto e lanciarsi giù dalle discese. Giochi storici, dinamici e coinvolgenti che hanno preceduto parchi giochi attrezzati, dagli anni ’90 in poi, con scivoli, altalene e dondoli, giochi a molla, giostre, casette.
Nel capoluogo genovese purtroppo, mancano gli spazi attrezzati a disposizione dei nostri figli che vivono la contemporaneità. I nostri figli stanno con la testa piegata all’ingiù, sguardo stretto sul display di smartphone, tablet e videogiochi. Con l’arrivo della bella stagione nasce l’esigenza di avere spazi adeguati dove far giocare i bambini all’aria aperta, con le giornate che si allungano e le temperature salgono, è importante anche per i genitori poter contare su aree dedicate in cui «contenere» e coinvolgere i più piccoli in giochi e tante attività.

Dobbiamo individuare nuovi spazi da mettere a disposizione dei bambini e delle loro famiglie, allestendoli con giochi nuovi che garantiscano divertimento e massima sicurezza. Gli spazi già esistenti devono essere sottoposti a manutenzione e ripristinati laddove sia necessario. La speranza di questa associazione è riuscire ad organizzare il numero massimo di spazi distribuiti per i 25 quartieri del comune.

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